Linguaggio Universale di Giovanni Simone – la mostra a Rovere (AQ)
Mostra fotografica di GIOVANNI SIMONE
Centro Visita del Camoscio e Area Faunistica Frazione di Rovere, Rocca di Mezzo (AQ)
https://goo.gl/maps/w37fnJawZG7bCP486
Ingresso Libero
Orari:
LUGLIO – Tutti i Week End dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15:00 alle ore 18.00
AGOSTO – Tutti i giorni (ad esclusione del lunedì) dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15:00 alle ore 18.00
Linguaggio Universale di Giovanni Simone
Ad oggi, nel mondo si calcola una popolazione di 8 miliardi di persone. Ognuna di esse si distingue per religione, etnia, filosofia di vita, lingua scritta e parlata. Si stima infatti che esistano attualmente più di 6000 idiomi, molti dei quali sono purtroppo in via di estinzione.
Risiediamo in un mondo vasto, confuso e incredibilmente variegato che sente la necessità di un linguaggio universale, in grado di unire popolazioni illusivamente diverse tra loro. Oggi più che mai
si sente il bisogno di considerarsi abitanti della Terra, accomunati da valori indissolubili e duraturi. Una delle espressioni in grado di superare qualsiasi barriera linguistica è l’immagine che, nel mio caso, si concretizza nella realtà fotografica.
In questa vita sempre più virtuale, nonostante l’apparente velocità di interconnessione, tendiamo spesso a un distacco emotivo. Questo ci allontana sempre di più da quell’ideale di comunità di cui tanto
avremmo bisogno, per una partecipazione volta alla creazione di un mondo nuovo, proiettato a concepire la diversità come un grande dono.
La fotografia può rappresentare il simbolo in grado di riportare l’attenzione sulla consapevolezza di ciò che sentiamo davvero, un mezzo per un vero e proprio linguaggio unico, in grado di svincolarsi dalle parole per dare spazio a ciò che più ci accomuna: le emozioni.
Raccontare le storie del mondo è il modo migliore per stabilire un contatto con differenti universi. Per questo ogni mia foto tenta di catturare le realtà difficilmente spiegabili con le parole, salvando il momento per proteggerlo dallo scorrere del tempo. Ognuna di esse
racconta la storia dell’attimo in cui è stata scattata, il ricordo dell’esperienza vissuta e la bellezza della ricerca della conoscenza.
Considero l’essere viaggiatore come una filosofia di vita, una forma di cognizione, un modo per celebrare il dono della vita. Dopo anni di viaggi esplorativi sono giunto alla profonda convinzione che la fotografia possa essere quel linguaggio universale in grado di diffondere
un messaggio di speranza per il nostro futuro. Essa infatti si innalza al di sopra delle diversità linguistiche e trova il suo punto di forza in un elemento a volte comune: la vista. Le foto non hanno bisogno di traduzioni, è sufficiente osservarle per percepire i propri
stati d’animo, mettendoci in connessione con la nostra esistenza.
In fondo la vita non è altro che un viaggio di scoperta,
un’attrazione perpetua per quel senso di partecipazione capace di rendere ogni istante colmo di significato.