Nasce l’Osservatorio sulle povertà romane: un’iniziativa ispirata alla “Rete di Trieste” per un welfare partecipato
È stata approvata stamane la proposta di delibera che istituisce un Osservatorio Municipale sulle povertà, le disuguaglianze sociali e le buone pratiche del XII Municipio di Roma Capitale. Il parlamentino di via Fabiola ha deliberato all’unanimità, dopo che la Commissione Politiche Sociali, in fase istruttoria, ne aveva licenziato il testo anch’essa con il consenso di tutti i suoi componenti.
L’Osservatorio che verrà costituito, coordinato da un nome esterno all’amministrazione municipale, fungerà da strumento attraverso il quale il Municipio e la comunità territoriale potrà acquisire una competenza adeguata nella lettura dei bisogni, delle povertà e dell’emarginazione del territorio, ma anche delle buone pratiche esistenti a sostegno dei cittadini in difficoltà.
Lo stimolo della “Rete di Trieste”
L’istituzione dell’Osservatorio ha visto il convergere di diverse forze politiche, accomunate, al di là delle appartenenze partitiche, da un legame profondo con la Rete di Trieste. Questo network di amministratori locali, nato proprio a Trieste lo scorso luglio in occasione della Settimana Sociale dei Cattolici, si pone l’obiettivo di promuovere politiche sociali innovative e condivise, ha rappresentato il terreno comune su cui si è costruita l’intesa che ha portato all’approvazione unanime del provvedimento in Commissione e al voto favorevole del Consiglio municipale. L’adesione alla Rete di Trieste ha permesso ai promotori di superare le divisioni ideologiche e di lavorare insieme su un obiettivo concreto: dotare il territorio di uno strumento efficace per analizzare e contrastare le situazioni di disagio, raccogliendo e valorizzando le buone pratiche già in atto a sostegno dei cittadini più vulnerabili.
Il contesto della Città di Roma
Il 12 febbraio 1974 si apriva nella Capitale il convegno “La responsabilità dei cristiani di fronte alle attese di carità e giustizia nella città di Roma”, passato alla storia come l’incontro sui “Mali di Roma”. Un evento storico che portava alla luce le profonde disuguaglianze e problematiche della Capitale, richiamando l’attenzione su degrado, povertà ed emarginazione, con un’attenzione particolare per le periferie e i cittadini più fragili. Cinquant’anni dopo, quelle stesse ferite non solo persistono, ma si sono amplificate, a causa di nuovi fenomeni sociali ed economici.
Oggi, la povertà a Roma si manifesta in quattro dimensioni principali: lavorativa, con contratti precari e salari insufficienti; sanitaria, con difficoltà di accesso alle cure per i più vulnerabili; abitativa, con migliaia di famiglie in attesa di un alloggio popolare e affitti inaccessibili; e educativa, con un alto tasso di abbandono scolastico e giovani esclusi dal mondo del lavoro e della formazione.
Secondo i dati più recenti, a Roma il 12,7% della popolazione è a rischio di povertà, con oltre 18.000 famiglie in lista per un alloggio popolare e 22.162 persone senza fissa dimora. La povertà educativa colpisce il 10,7% dei giovani, mentre la precarietà lavorativa e l’inaccessibilità delle cure sanitarie aggravano ulteriormente le disuguaglianze.
Un Osservatorio per agire
L’Osservatorio affronterà queste criticità attraverso un’analisi multifattoriale e l’individuazione di buone pratiche già esistenti sul territorio cittadino. L’obiettivo è quello di andare oltre un approccio emergenziale, costruendo invece una base di conoscenza solida e condivisa, capace di orientare le politiche sociali locali in modo più efficace e mirato.
Attraverso il coinvolgimento di istituzioni, associazioni, enti del terzo settore e cittadini, il nuovo organismo intende creare una rete di collaborazione attiva, in grado di raccogliere dati, monitorare l’evoluzione delle situazioni di disagio e promuovere strategie di intervento basate su evidenze concrete. Un ruolo centrale sarà svolto dall’analisi delle esperienze già in atto nella Capitale, così da favorire la diffusione e il potenziamento di modelli virtuosi, adattandoli alle specificità del contesto territoriale.
L’Osservatorio ambisce così a diventare non solo un punto di riferimento per l’amministrazione municipale nella definizione delle proprie politiche sociali, ma anche uno strumento di ascolto e partecipazione per la comunità, affinché il contrasto alle povertà e alle disuguaglianze possa essere affrontato con un approccio strutturale e condiviso.