Come fare la pinsa romana
“Come fare la pinsa romana” è una delle parole più cercate sul web. Unod ei nomi maggiormente affermati in questo scenario è quello di Marco Montuori, poco più di 30 anni, siciliano di nascita e romano di adozione. A 14 anni era già nelle cucine di un ristorante e, da allora, mai più nulla lo ha allontanato da questa passione.
Cultore della pizza gourmet, nel 2012 ho intrapreso la carriera da Consulente per Pizzerie e nel 2016 ho aperto Pinsa School, la scuola dell’Originale Pinsa Romana.
SPQR Daily ha incontrato il giovane maestro pinsaiolo Marco Montuori, al quale abbiamo rivolto qualche domanda per saperne di più su questa vera e propria arte
Chi è Marco Montuori? Raccontaci qualcosa di te…
Se dovessi provare a dare una definizione di me stesso potrei dire “una testa sempre in movimento”: mi piace impegnarmi sempre in nuove sfide, raggiungere nuovi traguardi lavorativi e cercare continuamente nuovi stimoli. Amo il mio lavoro e amo vedere ogni giorno quello che le mie idee lavorative generano. Amo naturalmente la cucina, cosi come la pizza, e sono sempre contento di insegnare agli altri quello che tutti i giorni sperimento nell’ambito della mia attività. Vengo da una realtà molto umile quindi da sempre cerco di studiare e apprendere il più possibile, trasmettendo ai miei allievi quello che, con molta fatica e dedizione, ho imparato.
Ma da dove nasce questa passione per la pizza?
La mia passione per la pizza nasce all’età di 15 anni. Inizialmente cominciai a lavorare dentro i ristoranti solo nei periodi estivi, giusto per guadagnarmi qualcosina. Ma sentivo dentro di me che quelle ore passate dietro ai fornelli era qualcosa in più che un semplice lavoretto stagionale. Così, un giorno per caso, cominciai a vedere la lavorazione degli impasti, e da lì è nata la mia curiosità. Poi cominciai a fare delle prove a casa, ancora mi ricordo che con mio padre provavamo a preparare la pizza in padella perché non avevamo un forno… ricordo ancora i risultati di quegli esperimenti domestici… i primi tentativi furono pessimi, pensandoci oggi mi viene da sorridere, perché mentre io ero sconfortato, lui mi incoraggiava sempre e a provare e riprovare e, forse, anche quello mi ha aiutato ad avvicinarmi in maniera più convinta al mondo della panificazione. Così persuasi mio padre a regalarmi un corso da pizzaiolo…
In cosa consiste oggi il tuo lavoro?
Oggi io offro formazione professionale di pinsa romana e non solo. Sono un “maestro pizzaiolo”, con tanto di accademia! Ho una scuola a Roma dove tengo dei corsi con l’aiuto di altri insegnanti, e posso avvalermi di ottimi collaboratori che girano l’Italia e il mondo per aiutare ristoranti e pizzerie nell’apertura. In questi anni abbiamo aiutato molte attività nel rinnovare il proprio modo di fare ristorazione con i prodotti di panificazione che insegno.
Raccontaci le tue esperienze internazionali… come vieni accolto all’estero? Quali sono le richieste che ti fanno maggiormente?
Nel 2012 iniziai le mie prime attività di consulenza fuori dall’Italia grazie all’azienda Di Marco, realtà che ha inventato il marchio “Pinsa Romana”. All’estero la domanda più ricorrente è “come faccio a fare la Pinsa buona come la fai tu?” E io rispondo sempre che non esistono segreti o alchimie particolari, basta esercitarsi tanto e seguire la ricetta. Fuori dai confini nazionali sono stato spronato a realizzare le ricette tipiche della cucina italiana e riportarle su pinsa e pizza. Se dovessi dire oggi qual è la domanda che i miei alunni stranieri mi pongono con maggior frequenza è “come si cucina italiano, mi insegni come si fa?” L’Italia gioca un ruolo fondamentale nel cibo e, in tale ambito, siamo molto apprezzati. Spero con il tempo di riuscire ad esaltare ancora di più i nostri prodotti, a portare sempre più in alto l’eccellenza del made in Italy.
Io sono orgoglioso del mio paese e questa cosa mi riempirebbe di gioia e di orgoglio. Sarebbe un risultato fantastico!