Con il nuovo CCNL ecco in arrivo i super professionisti della sanità (richiamando il “quadro”)
Prosegue, a spron battuto, la trattativa per il rinnovo del CCNL del comparto Sanità, nel corso della quale l’ARAN ha presentato la proposta di revisione dell’ordinamento professionale e del sistema degli incarichi, modello volto a rivalutare tutte quelle professionalità non dirigenziali manifestate con il recente Decreto Legge 80/2021 e con il successivo CCNL delle Amministrazioni Centrali.
Il futuro riordino professionale vede il superamento delle attuali categorie con la creazione di 5 nuove aree: Ausiliari, Operatori, Assistenti, Professionisti della salute e dei funzionari e, infine, una specifica Area del personale di elevata qualificazione.
I profili professionali rientranti nell’ambito delle nuove aree verranno raggruppati in tre differenti ambiti professionali, corrispondenti agli attuali ruoli previsti dalla legge per il settore sanitario: il primo è quello relativo al Ruolo sanitario, all’interno del quale si ritroveranno i profili infermieristici e altre professioni sanitarie. Il secondo è quello relativo al Ruolo socio sanitario, caratterizzato dallo svolgimento di attività dirette prevalentemente ad erogare prestazioni sociosanitarie e azioni di protezione sociale, mentre il terzo sarà relativo ai Ruoli amministrativo, tecnico e professionale, contraddistinti dallo svolgimento di attività tese al miglioramento dell’attività aziendale nell’ottica dell’efficienza, efficacia e semplificazione dell’azione amministrativa, gestionale e tecnico -professionale.
Ma la principale novità è data dall’introduzione dell’area delle Alta Professionalità che, in qualche modo, pare differenziarsi dalle altre categorie non dirigenziali, richiamando la figura del Quadro, presente nelle aziende private. La norma contrattuale prevede che l’accesso a tale area possa avvenire dall’esterno o tramite una progressione tra aree. L’aspetto qualificante per quest’area è dato dal fatto che a ciascun appartenente sarà conferito un incarico a termine, come ora avviene per i dirigenti, comprensivo di un riconoscimento economico aggiuntivo.
“In questi due anni l’intero comparto sanitario ha dimostrato di saper fronteggiare la difficile situazione in atto, grazie soprattutto alla responsabilità e alla preparazione dei professionisti impegnati in questo settore. La pandemia, allo stesso tempo, ci ha dimostrato quanto sarebbe miope non investire sulla sanità in termini di adeguata valorizzazione e rinnovamento professionale dei sanitari. Per questo l’introduzione della nuova area del personale dotato di elevata qualificazione rappresenta un punto di partenza cruciale per dotare il comparto di figure-chiave per gestire le prossime e complesse sfide della modernità”ha affermato Gabriella Àncora, Presidente di Ciu-Unionquadri, il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria dei Quadri e delle professioni intellettuali, presente al CNEL – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e al CESE – Comitato Economico e Sociale Europeo a Bruxelles.
Il nuovo contratto disciplinerà, inoltre, i passaggi di profilo e le progressioni economiche all’interno delle aree. I passaggi di profilo avverranno previa verifica dei requisiti ed in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni. Gli incarichi, che saranno attribuiti agli appartenenti alle diverse aree, saranno articolati secondo tre tipologie: incarichi di posizione, incarichi di funzione organizzativa e incarichi di funzione professionale, tutti graduati in base alla complessità.
Già lo scorso mese, in occasione della sottoscrizione della pre-intesa contrattuale relativa al comparto delle c.d. Funzioni centrali, è stata introdotta una nuova area, denominata “area delle elevate professionalità”, analogamente a quanto sta avvenendo oggi nel comparto sanitario.Anchenegli ex comparti Ministeri, Agenzie fiscali, EPNE e CNEL, infatti, il personale con preparazione ragguardevole sarà inquadrato in tale nuova area, spazio idoneo a rappresentare uno sbocco professionale per i migliori funzionari già presenti nell’amministrazione. A distanza di 35 anni dalla comparsa nel mondo privato, la categoria dei Quadri intermedi è arrivata, di fatto, anche nel pubblico. Sanità compresa.
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