Da filo della fragilità al precipizio della violenza. Il destino di Serena in “Nata di Giovedì”
Una donna si confronta con i demoni del suo passato e gli uomini del suo presente. Serena , una creatura fragile che si nasconde in un’armatura di donna in carriera, trascorre la sua esistenza in bilico tra due uomini , in bilico tra ciò che vorrebbe essere e ciò che gli altri si aspettano che lei sia.
Da una parte la donna soggiogata da Nicola che la sottomette al suo edonismo , e dall’altra la figura di una donna autoritaria che schiaccia il suo assistente, Pietro, una piccola antilope tramutata in animale feroce. Purtroppo per lei, il filo su cui si destreggia si spezzerà, e quello che sembrava uno scherzo innocente si trasformerà in un gioco al massacro .
La violenza di genere , gli stereotipi, le apparenze che ci nascondo agli occhi del mondo, la violenza, il giudizio suggeriscono che il confine tra l’essere vittima o carnefice, a volte, può essere molto labile.
NATA DI GIOVEDì
Scritto da Mikaela Dema
Regia di Massimiliano Auci e Giovanna Cappuccio
Con Giorgia Serrao
Dal 29 Febbraio al 3 Marzo
Teatro Sophia: via della vetrina, 7